martedì 15 marzo 2011

L'INCUBO CHERNOBYL DOPO UN QUARTO DI SECOLO - GIAPPONE 日本 - Esplosione nella Centrale Nucleare di FUKUSHIMA 福島

ESPLOSIONE NELLA CENTRALE NUCLEARE DI FUKUSHIMA
福島
Una nuova esplosione in uno dei reattori della centrale atomica di Fukushima ha gettato nel panico questa mattina il Giappone. Il premier Naoto Kan ha annunciato in tv che l'esplosione udita alle 06:00 locali ha provocato una fuoriuscita radioattiva ed ha chiesto agli abitanti nel raggio di 30 chilometri dalla centrale di non uscire da casa. (ANSA)
FUKUSHIMA 1
- ESPLOSIONE REATTORE 2: è avvenuta nella notte a causa dello stesso meccanismo che aveva generato nei giorni scorsi le esplosioni nei reattori 1 e 3 della centrale. Le esplosioni sono generate dalla reazione chimica fra il vapore rilasciato che, a contatto con lo zirconio che riveste le barre di combustibile, libera l'idrogeno.
- INCENDIO ED ESPLOSIONE REATTORE 4: anche questa è stata provocata dall'idrogeno. Tuttavia il meccanismo non è chiaro in quanto il reattore 4 (come il 5 e il 6) era spento per manutenzione al momento del terremoto. Una possibile spiegazione potrebbe essere nel fatto che i reattori di Fukushima 1 hanno in comune, a coppie, il sistema di scarico nell'atmosfera. Poiché i reattori 3 e 4 sono accoppiati in questo modo (come lo sono 1-2 e 5-6) è possibile che l'acqua utilizzata per raffreddare il reattore 3 sia entrata nel circuito del reattore 4, innescando il processo che porta alla produzione di idrogeno e all'esplosione.
- REATTORI 5 E 6: non ci sono al momento conferme ufficiali di notizie relative ad un aumento della temperatura.
FUKUSHIMA 2 In tutti e quattro i reattori la situazione è tornata nella norma. E' stata cioé raggiunta la condizione di spegnimento a freddo. Questo significa che la pressione interna al reattore è pari a quella dell'atmosfera e che la temperatura dell'acqua è inferiore a 100 gradi. In condizioni di emergenza, invece, la pressione interna può raggiungere 170 atmosfere e la temperatura può arrivare a 280-290 gradi.
(ANSA)
ESPLOSIONE FUKUSHIMA 

***
VENTICINQUE ANNI FA:
26 aprile 1986...
Sembra una data qualunque. In Italia le ore 23:23:58 del venticinque aprile. Una notte di primavera nella vecchia Europa. Forse in qualche parco i bimbi corrono ancora, giocano e sorridono. E' un po’ tardi per i bimbi. Nel mondo dei grandi di sicuro tutti corrono. La Guerra Fredda è agli sgoccioli ma nessuno lo sa. C'è la corsa allo spazio, la corsa alle tecnologie militari più sofisticate, la corsa al nucleare. Già, ci sono due modelli da rispettare in tutto e per tutto: quello del Est e quello dell' Ovest, delle due cosi dette grandi potenze, l'URSS e l'USA… Il mondo è un enorme cocomero diviso in due parti, i buoni (ovviamente noi) ed i cattivi…e viceversa! Tutti corrono però, ed inciampano così spesso ed il problema (oggi è lo stesso) è che non sempre laverità viene fuori.
CHERNOBYL - REATTORE N°4
Il 26 aprile 1986, alle ore 01:23:58 ora locale, il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina (allora parte dell'Unione Sovietica) vicino al confine con la Bielorussia, esplose! Una verità troppo ingombrante per non essere svelata (anche se troppi fecero di tutto per tenerla nascosta, ahinoi). In seguito alle esplosioni, dalla centrale si sollevarono delle nubi di materiali radioattivi che raggiunsero l'Europa orientale, la Scandinavia e gran parte dei territori sconfinati dell' URSS. Vaste aree vicine alla centrale
furono irrimediabilmente contaminate, rendendo necessaria l'evacuazione permanente di mezzo milione di persone. E' stato calcolato che l'incidente di Chernobyl abbia rilasciato una quantità di radiazioni pari a 100 volte a quelle  rilasciate in occasione della bomba su Hiroshima.

CHERNOBYL  
Reattore numero 4 del tipo RBMK - 1000, dopo l’esplosione.

Costruito nel 1983, insieme agli altri 3 reattori produceva circa il 10%  
dell’elettricità Ucraina.

L'impatto dell'incidente è di scala globale, i danni sono inquantificabili tutt'oggi passati venticinque anni. E forse non tutti sanno, che il pericolo non è ancora passato!
Nelle ore successive al disastro le autorità sovietiche, oltre a cercare di tener nascosto l'incidente (non ci riuscirono per più di 24 ore grazie agli svedesi che se ne accorsero il 27 aprile quasi per caso) inviarono sul posto delle "squadre di pulizia". Squadre di Vigili del fuoco provarono ad estinguere l'incendio nucleare, sebbene non fossero stati avvisati di quanto fossero pericolosi i fiumi radioattivi che si sprigionavano dal reattore esploso. Nei giorni, mesi ed anni che seguirono caddero come mosche, malati di tumore e contaminati da isotopi killer. Parteciparono alle "pulizie" anche membri dell’esercito nonché lavoratori della
centrale. I detriti radioattivi più pericolosi furono radunati dentro quello che rimaneva del reattore. Tutto fu coperto con sacchi di sabbia lanciati da elicotteri. Un enorme sarcofago in cemento armato fu eretto frettolosamente per sigillare la vergogna, il reattore e il suo contenuto.
CHERNOBYL OGGI

LIQUIDATORS”: 
Così vennero chiamati le circa 600.000 persone che intervennero a rimuoverei dendriti del
 reattore°4 dopo l’esplosione. Qualcuno ebbe in ricompensa una medaglia “dell’avaria”!
Ed oggi, dopo 25 anni qual è la verità da raccontare?
Il sarcofago non è un contenitore permanente e duraturo a causa della sua affrettata costruzione. Il progetto originario era stato previsto come misura d'emergenza e tale e rimasto; Inoltre la sua durata massima era stata stimata in 30 anni. Siamo quasi alla scadenza! L'edificio è invecchiato malissimo e c'è il rischio concreto che un terremoto anche di piccole dimensioni o il peso di una nevicata possa distruggerlo… Se il sarcofago collassasse potrebbe esserci il rilascio di un'altra nube radioattiva. Sarebbe un nuovo inferno, oggi ancora più catastrofico di allora ed il panico mediatico porterebbe al caos; per non parlare delle nuove innumerevoli vittime, di nuove contaminazioni. Il libero mercato, la globalizzazione ci ha ravvicinato tutti e sembra che l'Occidente oggi non sia più così lontano. Sono stati discussi molti piani per la costruzione di un contenitore più duraturo ma, finora, si sono rivelati tutti troppo costosi e pericolosi da mettere in atto.
Il costo previsto per una nuova copertura si aggira attorno al miliardo di euro.
La difficoltà nel reperire fondi è evidente e fino ad oggi sembra siano stati promessi soltanto i due terzi della somma necessaria. Non ci rimane che aspettare e sperare nella gente di buona volontà, quelli che ci governano in ogni stato europeo; perché l'Europa si deve muovere, magari solo al pensiero che Chernobyl non è mai stata cosi vicina alle proprie frontiere d’oriente come oggi.
***
CESIO 137
Nella zona del disastro si sono rilevate mutazioni in alcuni alberi. Il CESIO 137, isotopo radioattivo con il tempo di dimezzamento di circa 30 anni viene assorbito dal terreno da piante e funghi
entrando nella catena alimentare. L'ambiente è noto per essere silenzioso oggi, a Chernobyl, segno che non è ancora ripopolato dagli uccelli. Il CESIO 137 negli alberi continua a crescere!
***

Nessun commento:

Posta un commento